90-20 – URGENTE orari e organizzazione dell’istituto dall 11 al 23 gennaio – Ordinanza regionale 3-21
ORDINANZA N. 3 DELL’8 GENNAIO 2021
Circolare 90-20
Cesena, 9/1/2021 A tutti gli alunni/e
A tutte le famiglie
A tutti i dipendenti della scuola
Oggetto: URGENTE: DIDATTICA al 100% in modalità DAD – Ordinanza Regionale 3/21 del 8 gennaio 21
Ordinanza Regionale 3/21 del 8 gennaio 21
La presente circolare disciplina le modalità con cui riprenderà la attività didattica a partire dal 11 gennaio fino al 23/1, in attesa comunque delle disposizioni che dovranno pervenire poi in futuro successivamente al 23/1.
L’Ordinanza Regionale 3 del 8 gennaio 2021 impone infatti su tutto il territorio regionale che le scuole superiori svolgano l’attività didattica al 100% a distanza, in modalità DAD.
Pertanto dall’11 al 23 gennaio tutte le classi di entrambi i plessi frequenteranno integralmente in modalità DAD, eccetto gli alunni disabili, o alunni con DSA e BES che hanno già presentato richiesta di frequentare sempre in presenza.
Per questi alunni, le loro famiglie NON DEVONO inoltrare una nuova richiesta: teniamo conto di quanto già comunicato dalle famiglie ai coordinatori e attuato dal 16 novembre.
Gli orari non si modificano per nessuna classe dell’istituto. Orario di inizio e fine, articolazione della successione delle ore/materia restano inalterati per tutte le classi.
L’orario in vigore dal 11/1, inalterato rispetto all’orario regolare, è pubblicato alla pagina del nostro sito:
https://www.ispascalcomandini.it/orario-e-calendario/
Resta inalterato anche il regolamento per gli alunni in DAD: lezioni di 45 minuti, anche di laboratorio se a distanza, con pausa di 15 al termine della lezione salvo diversa indicazione del docente della materia. Si prega a tal proposito di consultare il regolamento per gli alunni in DAD pubblicato sul sito di istituto
https://www.ispascalcomandini.it/wp-content/uploads/2020/12/INTEGRAZIONE-AL-REGOLAMENTO-DI-ISTITUTO-PER-LA-DIDATTICA-A-DISTANZA.pdf
Si allega infine un estratto dell rapporto Istituto Superiore Sanità del 4/1/21
Cordiali saluti il DS
ISS, 4 gennaio 2021
E’ online sul sito dell’Iss il rapporto Covid su ‘Apertura delle scuole e andamento dei casi confermati di SARS-CoV-2: la situazione in Italia’. Il documento analizza l’andamento epidemiologico nazionale e regionale dei casi di COVID-19 in età scolare (3-18 anni) nel periodo compreso tra il 24 agosto e il 27 dicembre 2020 e descrive le evidenze attualmente disponibili sull’impatto della chiusura / riapertura della scuola sulla trasmissione di COVID-19 a livello di comunità, con anche una rassegna dei principali studi in merito condotti nel mondo.
Nel periodo tra il 31 agosto – 27 dicembre 2020, il sistema di monitoraggio ha rilevato 3.173 focolai in ambito scolastico, che rappresentano il 2% del totale dei focolai segnalati a livello nazionale. La percentuale dei casi in bambini e adolescenti è aumentata dal 21 settembre al 26 ottobre (con un picco del 16% nella settimana dal 12 al 18 ottobre) per poi tornare ai livelli precedenti. Le percentuali di casi in età scolare rispetto al numero dei casi in età non scolare oscillano tra l’8,6% della Valle d’Aosta e il 15,0% della PA di Bolzano. La maggior parte dei casi in età scolare (40%) si è verificata negli adolescenti di età compresa tra 14 e 18 anni, seguiti dai bambini delle scuole primarie di 6-10 anni (27%), dai ragazzi delle scuole medie di 11-13 anni (23%) e dai bambini delle scuole per l’infanzia di 3-5 anni (10%). La percentuale dei focolai in ambito scolastico, sottolinea il rapporto, si è mantenuta sempre bassa e le scuole non rappresentano i primi tre contesti di trasmissione in Italia, che sono nell’ordine il contesto familiare/domiciliare, sanitario assistenziale e lavorativo.
“Dopo la riapertura delle scuole, nel mese di settembre 2020, l’andamento dei casi di COVID-19 nella popolazione in età scolastica ha seguito quello della popolazione adulta, rendendo difficile identificare l’effetto sull’epidemia del ritorno all’attività didattica in presenza – concludono gli autori -. Quello che si può notare è che pur con le scuole del primo ciclo sempre in presenza, salvo che su alcuni territori regionali, la curva epidemica mostra a partire da metà novembre un decremento evidenziando un impatto sicuramente limitato dell’apertura delle scuole del primo ciclo sull’andamento dei contagi”.
La decisione di riaprire le scuole, sottolinea ancora il rapporto, comporta un difficile compromesso tra le conseguenze epidemiologiche e le esigenze educative e di sviluppo dei bambini. “Per un ritorno a scuola in presenza, dopo le misure restrittive adottate in seguito alla seconda ondata dell’epidemia di COVID-19, è necessario bilanciare le esigenze della didattica con quelle della sicurezza. Le scuole devono far parte di un sistema efficace e tempestivo di test, tracciamento dei contatti, isolamento e supporto con misure di minimizzazione del rischio di trasmissione del virus, compresi i dispositivi di protezione individuale e un’adeguata ventilazione dei locali”.