Un gruppo di 17 studenti di classe prima dell’Istituto Pascal si è recato, dal 21 al 25 maggio scorsi, in visita di scambio culturale presso la scuola di Nossa Senhora de Lourdes a Porto, in Portogallo.
L’esperienza, pur breve, è stata vissuta con grande intensità e coinvolgimento dai ragazzi italo-portoghesi e dalle loro famiglie, che sono riusciti a stabilire reciproche relazioni di amicizia. Ancor prima del ritorno in Italia, già forte era la nostalgia.
Si è trattato di un viaggio all’insegna della cura (le famiglie portoghesi si sono infatti prese cura degli ospiti italiani con attenzione e premura), del dialogo (caratterizzato da ascolto, curiosità, assenza di pregiudizi culturali o sociali), dall’empatia e dalla fiducia, in cui le distanze fisiche e culturali sono state annullate, per creare un ponte tra i cuori.
Ringraziamo le famiglie, che si sono affidate a noi e ci hanno sostenuto in questa significativa visita.
le prof.sse Nadia Capellini e Annalisa Casadei
Alcune testimonianze…
Maika mamma di L.
Cesena, sabato 26 maggio 2018
E così ce l’abbiamo fatta!
All’inizio dell’Anno Scolastico non ci credevo… ma L. continuava a ripetermi: “mamma, se ho tutte sufficienze vado in Portogallo per lo scambio culturale della prima superiore”.
Dopo i primi votacci, i 3 e i 4 ho cercato un aiuto per lo studio pomeridiano di L.… forse la voglia di farcela a volte non basta. Forse le nuove materie che incontra qui all’ITI dopo la scuola media abbisognano di un metodo di studio più articolato, differente… io non posso studiare più con mio figlio per aiutarlo. In fondo al pomeriggio fa tante altre attività per migliorarsi, non vedo perché non possa avere delle lezioni suppletive di chimica, di informatica. Così tra alti e bassi e con grandi sacrifici ce l’ha fatta. Prima di decidere, però, ho sentito il parere di tutti i professori: “L. si merita di partire per il Portogallo? E’ in grado di cavarsela con l’inglese e con rispetto verso una famiglia che lo ospiterà?” I professori di 1^ G sono stati spiazzanti: “signora, è educato, si fa volere bene, ascolta e partecipa con le possibilità e i limiti dei suoi 15 anni…”. Accidenti: questi qua ci credono più di quanto non ci creda io nelle possibilità di mio figlio.
Speravo in una voce discordante fuori dal coro; qualcuno che mi dicesse che non era il caso di farlo partire… mio figlio lontano 2.200 chilometri, con un’ora indietro sull’orologio…. Impossibile… non è mai stato a dormire nemmeno a casa degli zii a Udine da solo! Invece questi terribili professori, alcuni così temuti e di grande autorevole carisma mi hanno incoraggiata a lasciarlo andare con le professoresse Casadei e Capellini (e chi sono?!?!) in Portogallo. Poi sono arrivate le medie matematiche dei voti sulla app del telefonino… oddio… ma ha veramente tutte sufficienze… ma non sarà che sono troppo buoni questi professori? No. I voti sono giusti. L. s’è impegnato tanto. Sono io che voglio tenermelo vicino. Che continuo a vederlo cucciolo nonostante il suo metro e novanta di altezza. Sarà ora di crescere anch’io.
Vado a conoscere le professoresse accompagnatrici: simpatiche, preparate, competenti ma soprattutto affidabili. Ecco l’ultimo ostacolo abbattuto: adulti affidabili che ci sono e si spendono oltre le loro ore a scuola, oltre la loro materia e la didattica, in un progetto che abbraccia l’Europa e la nuova generazione di studenti con fiducia ed incoraggiamento. Per sperimentare nuove possibilità ed andare. Per essere curiosi dei luoghi e delle altre culture.
E’ fatta. Dopo le ultime discussioni in casa paghiamo la quota per il viaggio. Durante la riunione con tutti gli altri genitori e studenti che andranno in Portogallo mi commuovo per le slide che snocciolano in senso ordinato la scansione dei tempi del viaggio dalla partenza al ritorno. Una intraprendente mamma raccoglie i nostri numeri di telefono e crea un gruppo wapp tra perfetti sconosciuti genitori accomunati dal viaggio dei figli.
E’ partito. Già dalla prima sera al telefono mi dice con entusiasmo di come tutto sia diverso dall’Italia ed è bellissimo. Abbiamo sentito un grande vuoto in casa, e quando il mercoledì mentre era a cena con la famiglia di Ester in un ristorante davanti all’Oceano, a metà vacanza mio figlio mi ha detto: “mi mancate mamma, non credevo… ma mi mancate tanto…” come una sciocca sentimentale mi sono permessa dei bei lacrimoni grossi così. Il risveglio con le foto quotidiane dei ragazzi e delle professoresse sul gruppo wapp dei genitori italiani e le mail con i genitori portoghesi ospitanti di L. sono così rassicuranti e gioiose! Ma il groppo in gola che mi ha accompagnata nei giorni di Portogallo s’è sciolto quando è sceso dal pullman ed è tornato. Sorridente, felice. Sono le 2 di notte e con grande energia mi racconta delle nuove amicizie, delle automobili e delle strade, delle colline e delle cantine per il famoso Porto e dell’oceano. Oggi lo lascio dormire e vado al lavoro. Torno e penso che sia ancora stordito dal viaggio. -“Mamma…”- ….-”dimmi L.”… -“mi sento strano. Sono scombussolato. Ho una cosa qui dentro al respiro che non so cos’è. E’ come se mi mancasse qualcosa”.- “Sai L., c’è un detto che dice: partire è un po’ morire. Bè, sei partito e hai conosciuto altre persone. Ti sei affezionato e adesso hai un sentimento che si chiama nostalgia. Tienitelo stretto senza intristirti perché tutte le emozioni della vita sono importanti” -“Però fa un po’ male, non sto bene” -“è così: la nostalgia fa un po’ male ma in cambio lascia dei ricordi belli. Pensa se tu non ci fossi andato!” Nuovamente mi commuovo: in 5 giorni ha imparato a cavarsela in una casa sconosciuta, con persone mai viste prima, parlando in inglese ed affezionandosi a loro fino a sentirne nostalgia. Speriamo che anche l’anno prossimo si impegni e abbia tutte sufficienze per partire verso nuove esperienze di viaggio e di Vita.
Grazie a chi ha curato il progetto dello scambio culturale ed ha accompagnato i ragazzi. A settembre accoglieremo con calore i portoghesi che ospiteremo.
Auguro a tutti di vivere esperienze significative come questa.
Con affetto Maika.
Dalia e Giuseppe genitori di S. C.
A conclusione della visita di scambio culturale con il Portogallo.
COMPLIMENTI
alle Insegnanti C.e C.,
Docenti che non si limitano a svolgere la propria professione insegnando una disciplina, ma che con PASSIONE contribuiscono al percorso di crescita personale dei Ragazzi (anche se non sono loro alunni) e che con CORAGGIO ANNULLANO LE DISTANZE……
– tra Genitori e Docenti: instaurando un rapporto di vero dialogo, fiducia reciproca e collaborazione,
– tra Docenti e Ragazzi: instaurando un rapporto cordiale basato sull’accoglienza e l’ascolto,
– tra i Ragazzi ed il Mondo: offrendo loro l’opportunità di fare significative esperienze di crescita in autonomia e di confrontarsi con persone e culture diverse.
IMMENSAMENTE GRAZIE
Dalia e Giuseppe